Secondo fonti di stampa, tra le quali quelle del Sole 24 Ore e del Corriere della
Sera, la prima fase – tra fine 2023 ed inizio 2024, dopo l’accordo dell’Antitrust Ue – prevede l’esborso di 325 milioni di euro per rilevare il 41 per cento di ITA. Intanto, il Tesoro conserverà una quota del 59%.
Nella seconda fase, Lufthansa verserà altri 325 milioni, nel 2026, per altri 49 per cento per arrivare ad un totale del 90%.
Nella terza tappa, nel 2028, Lufthansa dovrà versare circa 80 milioni per il restante 10 per cento.
È previsto anche che ITA avvii nelle prossime settimane i voli in codeshare con le compagnie del gruppo Lufthansa e le società partner, mossa che anticiperà il passaggio dal gruppo SkyTeam all’alleanza Star Alliance e l’ingresso nell’intesa transatlantica che Lufthansa ha con United Airlines ed Air Canada.
Tra i temi toccati, il marchio Alitalia acquistato per 90 milioni di euro da ITA e non ancora utilizzato. È probabile che Lufthansa lo rimetta sulle livree in un secondo futuro. Una delle opzioni sarebbe quella di riservare il marchio Alitalia alla rete intercontinentale, visto il prestigio che la vecchia Alitalia aveva conquistato nei paesi extra- europei. Quanto agli aeroporti, Lufthansa dovrebbe rendere Roma Fiumicino uno dei suoi hub intercontinentali, in particolare per i voli con l’America Latina, l’Africa e l’Asia. Un ruolo, però, l’avranno anche Milano Linate (dove transita il traffico business) e Malpensa per l’attività Cargo.
Al governo, fin tanto che resterà in maggioranza, spetterà l’indirizzo strategico, al partner tedesco gli aspetti più gestionali. Il piano, messo a punto dal management di ITA prevede l’aumento ed il rinnovamento della flotta che avrà 94 aeromobili rispetto agli attuali 71.
L’organico, previsto quest’anno a 4.300 unità grazie alle 1.200 assunzioni, salirà a circa 5.500 a fine piano.
Soddisfatti per la svolta i sindacati del settore, che ora però si aspettano di essere convocati dall’azienda per confrontarsi sullo sviluppo del piano industriale.